ELON MUSK SI LIBERA DEL BITCOIN, LA CRIPTOVALUTA CROLLA FINO AL 20%

DI VIRGINIA MURRU

 

Lo ha annunciato il patron di Tesla con un tweet, nel quale afferma di essere preoccupato dell’eccessivo ricorso alle fonti fossili inquinanti nella produzione del bitcoin. Il gruppo, pertanto, fa sapere Musk, non lo accetterà più come forma di pagamento delle auto a marchio Tesla, rivolgerà attenzione alle criptovalute che non generano inquinamento nell’atmosfera, o ne producono in misura alquanto ridotta.

La criptomoneta, dopo il passo indietro di Musk, scende da 51mila ad un minimo di 46mila dollari. Ha sorpreso ma non eccessivamente questo ripensamento, conoscendo le costanti preoccupazioni del miliardario per le sorti del pianeta e l’allarme per le fonti inquinanti. Ha comunque sorpreso, perché aveva a suo tempo promosso e favorito l’utilizzo della moneta virtuale, permettendo l’acquisto delle sue auto proprio con i bitcoin.

Tuttavia – ha fatto sapere il genio visionario – non venderà le criptovalute che ancora sono in suo possesso. Sembra che la quantità sia piuttosto ingente, circa 1,5 mld di dollari, convinto del fatto che i metodi di pagamento tradizionali non siano affatto vantaggiosi, in quanto generano interessi negativi.

Elon Musk, come già accennato, ha giustificato comunque la sua scelta con ragioni di carattere ambientale:

“C’è preoccupazione per il rapido aumento dell’uso di combustibili fossili per l’estrazione e le transizioni di bitcoin, soprattutto carbone, responsabile delle peggiori emissioni rispetto ad altre fonti di energia”.

Ribadisce che la criptovaluta è stata in ogni caso un’ottima idea, e possa avere un futuro ancora ricco di prospettive, ma che il successo non possa avere costi così elevati per l’ambiente. Nulla di nuovo del resto, conoscendo i suoi ideali di vita basati su obiettivi volti a contenere e ridurre le fonti che creano problemi al pianeta.

Intanto, il crollo del bitcoin ha portato tempesta a Wall Street, affossando anche altre valute virtuali, come il Dogecoin, che sulla scia del Bitcoin, ha perso oltre il 15%. Negli ambienti delle valute virtuali, Musk è considerato ora poco meno di un ‘traditore’.

E’ dunque nota la sensibilità dell’imprenditore sudafricano per l’equilibrio ecologico, e che la gestione di Tesla, SpaceX e SolarCity abbiano come obiettivo primario una sorta di ‘mission’, ossia quella di cambiare il pianeta e quindi l’Umanità, attraverso logiche e dinamiche rivolte alla sostenibilità e la graduale riduzione del riscaldamento globale, mediante l’utilizzo di energie rinnovabili. Tra i suoi obiettivi anche quello di rendere disponibile internet ad alta velocità e bassa latenza in tutto il mondo.

E’ nota anche la sua quasi ossessione per il pericolo di estinzione dell’Umanità, e al fine di prevenire catastrofi irreversibili di questa portata, ha fondato SpaceX, un’azienda aerospaziale che si occupa, tra l’altro, di trasporto interplanetario per ‘equipaggio umano’, diretto sul pianeta Marte, già tra qualche anno, dove è prevista la ‘costruzione’ di una colonia umana permanente.

Negli Usa sono in tanti a considerarlo un po’ folle, visti i rischi non di poco conto dell’impresa: “Colonizing Mars could be dangerous and ridiculously expensive. Elon Musk wants to do it anyway..”  (Colonizzare Marte potrebbe essere pericoloso, e ridicolmente costoso. Elon Musk intende farlo comunque..)

Musk è certamente un genio visionario, ha realizzato finora praticamente tutti i suoi progetti, ma l’idea di portare su Marte una parte di Umanità, al momento suona ancora come utopia, tipo Star trek, insomma fantascientifica, considerate le caratteristiche inospitali di questo pianeta per la vita. Basteranno le scelte rivoluzionarie e l’ostinazione di questo grande protagonista dell’innovazione tecnologica per la realizzazione dei suoi sogni? Per il secondo uomo più ricco del mondo, con un patrimonio stimato in 190 miliardi di dollari, l’impossibile potrebbe diventare a portata di mano.

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