CHI CONTROLLA IL “CONTROLLORE”?

DI LEONARDO CECCHI

Questo signore, dal nome Claudio Durigon, che oggi fa il sottosegretario al Tesoro, va in giro dicendo di non esser preoccupato per indagini relative al furto di milioni di euro del suo partito (Lega) ai contribuenti perché: “chi della Guardia di Finanza indaga, l’abbiamo messo noi”.

Come se non bastasse, grazie all’inchiesta di Fanpage, emergono anche altri fatti che neanche in un Paese dei Caraibi verrebbero tollerati. A partire dalla denuncia di tessere paurosamente gonfiate del sindacato che dirigeva (Ugl) come vicesegretario (si parla di 70mila iscritti reali e 2 milioni dichiarati), con conseguente accesso a incarichi lautamente retribuiti sul piano nazionale, fino a rapporti con collaboratori invischiati in inchieste dell’antimafia.

La giustizia farà il suo corso su queste vicende. Ma la frase detta da Durigon rimane registrata e filmata. Frase detta per altro assieme ad altre cose come: “ti butto qualche nomina (nomine pubbliche)”, come se potesse disporre di incarichi in partecipate e come se fosse roba sua.

E rimane roba inaccettabile. Le dimissioni ora sono l’unica cosa fattibile. Fuori dal governo, fuori da ogni incarico pubblico.