SOLIDARIETA’ PIENA A PIRLO E FIGLIO. SENZA LE CURVE I SOCIAL IN SOCCORSO DEGLI INCIVILI

 

DI VINCENZO G. PALIOTTI

Questa pandemia ci ha costretti a rinunciare alla partita di calcio allo stadio. Un sacrificio necessario considerando i rischi di contagio che comportano tante persone assembrate.

Tanti mesi senza pubblico ci hanno forse fatto dimenticare a quali e quante manifestazioni di inciviltà abbiamo dovuto assistere: curve chiuse dalle prefetture; Daspo per criminali travestiti da tifosi a causa di criminali che affollavano gli spalti solo per sfogare i loro più bassi istinti criminali quali l’odio razzista verso giocatori con una diversa pigmentazione della pelle, loro “razza superiore” originari e residenti in zone considerate superiori sotto ogni punto di vista.

Bene, possiamo dire con soddisfazione che tali “soggetti” non ci sono per niente mancati anzi, speriamo che alla riapertura degli stadi siano affrontati con più decisione che in passato risparmiandoci di dover registrare di nuovo episodi spiacevoli.

In “aiuto” di questi incivili però sono arrivati in loro “soccorso” i social sui quali, non potendo agire “sul posto”, si sono scatenati anche con più ferocia.

E’ di oggi la notizia della continua aggressione, scritta per fortuna, a Niccolò Pirlo, figlio di Andrea attualmente allenatore della Juventus. Insulti giornalieri che si spingono fino ad augurare la morte del ragazzo e del padre.

Questa notizia spegne un po’ le nostre speranze che il Covid abbia cambiato le cose sotto questo punto di vista. I criminali costretti a stare lontani dal luogo dove di solito “delinquono” si organizzano comunque per colpire, in modo diverso aspettando il momento di poter ritornare sul “posto di lavoro”.

Solidarietà piena e vicinanza ad Andrea e Niccolò Pirlo, bersagli di questa feccia che non cambierà mai fino a quando non si provvederà seriamente a combatterli ed emarginarli dal consesso civile, e da ogni spettacolo e/o attività che non hanno niente a che vedere con loro.