Il METODO LATINA

DI SALVATORE ANTOCI

Non c’è soltanto il “Sistema Latina” emerso dalle varie indagini “Don’t touch”, “Olimpia”, “Arpalo” etc., quello di Maietta e Cha Cha per intenderci, c’è anche il “METODO LATINA” altrettanto grave e deplorevole, che produce danni forse peggiori di quello emerso dalle indagini giudiziarie.

Il “Metodo Latina”, che non è stato ancora opportunamente investigato e fatto emergere è quello delle opere pubbliche fatte appositamente male!

Sono fermamente convinto che la sciatteria dei cantieri e delle opere pubbliche (e tutto ciò che vi ruota intorno) sia un cancro, anzi, a mio parere, sia IL CANCRO che impoverisce la collettività e che ne sta progressivamente annichilendo l’economia, le speranze e il futuro stesso.

È un “METODO” che, replicato per ogni strada, per ogni marciapiede, per ogni tombino, per ogni aiuola, per ogni segnale stradale, per ogni palo della luce, per ogni edificio scolastico, per ogni parco giochi, per ogni passerella del mare è un autentico cancro subdolo che sta lentamente uccidendo la nostra comunità che non sa (o non vuole) percepirne i sintomi.

Per non parlare dei danni enormi ed incalcolabili che ci lasciamo colpevolmente infliggere tramite agni scavo e ripristino fatto male dai concessionari del sottosuolo e tramite altri atti di vero e proprio vandalismo che ci infliggono il colpo di grazia.

La sistematica sciatteria ci depaupera e ci riduce in miseria. Noi per ogni opera pubblica spendiamo più soldi degli altri, ma mentre gli altri dopo aver speso i soldi si ritrovano delle opere pubbliche che durano decenni e persino secoli, noi ci ritroviamo con altrettanti cumuli di macerie a cui dover fare una costosissima, impossibile ed inutile manutenzione!
Questo “METODO” insostenibile drena tutte le risorse pubbliche e le sottrae agli usi virtuosi che se ne potrebbero e dovrebbero fare.

Il “METODO LATINA” forse non è compreso, forse è sottovalutato forse è volutamente tenuto sotto al tappeto dall’amministrazione comunale; fatto sta che coloro che avrebbero dovuto combatterlo insieme a me hanno invece “saltato lo steccato” e ne sono diventati gli strenui difensori
Salvatore Antoci