QUEL GIORNO DI FINE SETTEMBRE…

 

DI ANTONELLA PAVASILI

Conobbi Dante Alighieri in un giorno di fine settembre dell’anno 1982.
Lo conobbi in un’aula del mio vecchio liceo.
In realtà ne avevo già sentito parlare, ma la vera conoscenza col Sommo la feci in quell’aula.

Era un caldo settembre siciliano, iniziava il terzo anno del liceo e il prof. di letteratura ci aveva detto di portare il libro della Divina Commedia.
Il primo dei tre, l’Inferno.
Ricordo perfettamente la copertina e la grafica del libro, ricordo la disposizione dei banchi e ricordo la lezione.

Il prof Gagliano, così si chiamava, era emozionato.
O almeno così mi parve.
O, forse, l’emozione mia la trasferii su di lui.
O forse non c’entriamo ne io ne il prof.
Forse l’emozione fu Dante.

Si alzò dalla cattedra il prof. Gagliano, si spostò davanti, socchiuse gli occhi e cominció a declamare.
“Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura
ché la diritta via era smarrita…”

L’aria nell’aula si addensò, trattenemmo tutti il respiro, ipnotizzati da quella voce, da quella maestosità, dalla consapevolezza di un incontro, di un momento, che avrebbe segnato la nostra vita.
Dante Alighieri.
Il prof. dopo qualche minuto riaprí gli occhi, tornò in cattedra e cominciò a parlarci di Dante e del suo viaggio.

L’ora volò via velocissima.
Il suono della campanella spezzò l’incanto.
Eravamo attoniti, tramortiti, affascinati.
D’un tratto una mia compagna alzò timidamente la mano e fece una domanda.
“Prof…ma Dante lo fece davvero quel viaggio?”

Qualche risatina tra i banchi e, infine, la voce del professore.
Grazie Francesca, grazie.
La dolce ingenuità della tua domanda è una conferma.
Dante non è uno dei tanti poeti che studierete, Dante è Dante.
Un miracolo, un genio, un dono di Dio alla nostra terra…”

Si interruppe.
Era commosso, profondamente commosso.
Lui Dante l’amava, lui ce lo fece amare.
Ci accompagnò per mano lungo la sua opera.
Che, come un fiume quieto, scorre e tutto muta.
Per sempre.

Grazie prof, grazie Dante.
La nostra vita senza Dante non sarebbe stata la stessa ❤️

Antonella Pavasili

Dantedì, 25 marzo 2021