ITALIA DI TUTTI I COLORI…

DI ANTONELLA PAVASILI

E siamo arancioni.
Anche noi, in Sicilia, che in effetti eravamo stati bravini.
Che il giallo ce lo eravamo meritati, che proprio questa botta di arancio non ce l’aspettavamo.
Ma tant’è, siamo arancione.
E a Pasqua saremo rossi, come tutti gli altri.

E non ci va giù questa cosa, proprio per niente.
Da qualche ora è un coro di lastime, iastime, beatificazioni e demonizzazioni.
Ognuno dice la sua.
E va bene, ci mancherebbe.
Dalla propria finestra ciascuno vede solo un pezzetto di panorama, diverso da quello che vedono gli altri.

Ma la faccenda è seria però.
Troppo seria per essere liquidata con un solo pezzetto di panorama.
Perché se è vero che stiamo tutti grattando il fondo del barile è anche vero che questo dannato virus se ti sfiora è un inferno.

Perché se vedi un tuo parente su un’ambulanza Covid che si allontana e tu saluti con la manina e un groppo in gola e non sai proprio quando e se la rivedrai quella persona, e quando chiami il reparto ad ore fisse mendicando informazioni e pregando per un “sta un po’ meglio” o, almeno, “è stabile”, e passano i giorni, e le settimane, e i mesi, e continui a non capire se ce la farà, beh, è maledettamente dura.

E quando poi, se va bene, ti torna a casa una persona che è l’ombra di se stessa, terrorizzata, con l’ossigeno ancora attaccato alla bocca, che ti guarda e piange e ti dice l’inferno che ha vissuto, è durissima.

E se invece quella persona non torna affatto e sai che è finita dentro un sacco, senza nemmeno quella pietà minima per un corpo che abbiamo tanto amato, è stramaledettamente dura.

E allora forse, gli orizzonti si ampliano.
Gli esperti chiudono la bocca, i politologi tacciono, i virologi balbettano, gli opinionisti si dileguano.
E restano solo persone.
Annientate dal dolore, dalla rabbia, dallo sgomento.

E tutti i colori spariscono.
Resta solo il nero del buio profondo che invade l’anima.

Pensiamoci prima di inveire, scrivere, criticare, pontificare.
Dietro e dentro quei colori c’è un oceano di dolore.
Che spesso, per nostra fortuna, dal nostro angolo di finestra non vediamo.
Ma che il nostro vicino, forse, vede tutto…