SALVINI PROPONE A DRAGHI IL “MODELLO LOMBARDO”

DI EMILIANO RUBBI

Salvini propone a Draghi il “modello lombardo” per fronteggiare il Covid e per le vaccinazioni.

La Lombardia, ovvero la zona più colpita al mondo dalla malattia.
Quella con il più alto rapporto tra morti e abitanti.

Quella che non è riuscita neanche a vaccinare per l’influenza i suoi cittadini, quella che ha speso 31.893.400€ per 2.675.888 dosi, con le quali è riuscita a vaccinare il 16% dei 60-64enni, invece del 50% previsto.

Il “modello Bertolaso”, ovvero quello di colui che ha messo in piedi un maxi ospedale per malati di Covid alla Fiera di Milano, costato più di 17 milioni di euro.
Un ospedale che doveva avere 400 posti letto, poi scesi a 200, che alla fine sono diventati 100.
Ma non è stato un grosso problema, perché al massimo è arrivato a contenere 25 malati, visto che non c’era abbastanza personale e visto che, un malato di Covid, ha bisogno anche di specialisti di altro tipo, che lì ovviamente non c’erano.

Bertolaso: quello che, non contento del grande successo dell’hub Covid milanese, ha costruito un altro ospedale uguale nelle Marche. 12 milioni di euro, con risultati persino peggiori (e non era affatto facile fare di peggio).

E oggi, Salvini propone un “piano Bertolaso” per tutto il paese, visto che l’ex capo della protezione civile promette di vaccinare l’intera popolazione lombarda entro giugno.
Che me lo auguro, eh, per carità, ma ancora non è neanche partito, in pratica.

E se i numeri promessi sono come quelli dell’ospedale in Fiera a Milano, c’è il rischio che i lombardi finiscano di vaccinarsi nel 2041.

Se c’è una zona d’Italia che ha dimostrato che il proprio modello di sanità basato sul privato e sui grandi ospedali, con una medicina sul territorio praticamente assente, era del tutto inadeguato a fronteggiare un’emergenza sanitaria come quella che stiamo vivendo, quella è la Lombardia.

E oggi, i leghisti ci vengono a dire di prenderla “a modello” per un piano vaccinale di massa che ancora non esiste.

A posto.