PER LA MORATTI CONTA PIU’ IL PIL CHE LO STATO DI SALUTE

 

DI VINCENZO G.PALIOTTI

In Lombardia si sono disfatti, proprio così, di Gallera, ritenuto ufficialmente stanco ma forse cacciato via perché ogni tanto qualche verità la faceva venire fuori, involontariamente ovvio, come quella della zona rossa che Fontana diceva fosse competenza esclusiva del governo e lui invece confessò di essersi informato che non era proprio come diceva il suo presidente.

L’arrivo della Moratti è stato voluto per ripristinare “l’eccellenza”, quella di Formigoni per intenderci, ma anche per evitare “distrazioni” alla Gallera. E si può dire che migliore scelta non si poteva fare.

La signora per confermare la bontà della scelta, si allinea subito con la governance con una dichiarazione che ricorda il disappunto del nobile che inveiva contro un semplice monnezzaro (spazzino) che aveva avuto l’ardire di farsi seppellire, per sua vergogna, proprio accanto alla sua tomba (‘A livella, Totò).

Eh, si perchè la signora rivendica la priorità nei tempi di vaccinazione per chi ha il PIL superiore ad altri, facendo il paio con il collega della Liguria che si doleva, ma non troppo, se a morire erano vecchi, pensionati perché oramai non più produttivi, tutti uguali questi “nobili”.

Benvenuta quindi alla signora Letizia Moratti nello staff del presidente Fontana e complimenti per la velocità con la quale si è inserita a pieno titolo, anima, corpo e mente in quella organizzazione regionale che, nel gestire la pandemia, si è rilevata la più scassata del Paese. Siamo poi certi che il suo “prezioso” contributo eviterà di mettersi anche involontariamente di traverso della governance, sempre ricordando Gallera, facendo riposare in tranquillità il “governatore” che con Gallera a fianco qualche nottata in bianco l’avrà di certo trascorsa.

Dorma bene ora, presidente Fontana, meglio di così non poteva scegliere.