PD, UN’OCCASIONE DA NON PERDERE

 

 

DI VINCENZO G. PALIOTTI

Occasione imperdibile per il PD di riprendersi e tentare una ricostruzione seria, le condizioni non sono così impossibili e difficili da mettere in atto, basterà mantenere quello che si dice in questi momenti: il rifiuto di trattare con Renzi, che con una ulteriore capriola aveva trovato posto nel governo uscendo dal PD, formando un gruppo tutto suo, ma non solo questo. Poiché qualcuno del gruppo di Renzi potrebbe pensare di rientrare tra le schiere del PD, che non sia Renzi però, Zingaretti per consentirlo dovrebbe ottenere l’assicurazione di accettare in todo le decisioni del partito, ci schierarsi cioè al fianco del Presidente Conte, per non correre il rischio di fare la fine di Bersani con i 101 che bocciarono Prodi al Quirinale e la fine di Italia Bene Comune con Bersani Premier.

Un’occasione per Zingaretti irripetibile per ridare forza al partito, immaginate quanti di quei PD, parlando di elettori, disgustati da Renzi e dalle sue politiche, dalle sue “frequentazioni”, avevano lasciato il partito per altri lidi farebbero marcia indietro, riportando il PD stesso alle percentuali prima dell’era Renzi, ritrovando soprattutto una dignità perduta.

E sta a Zingaretti rendere quel che è possibile probabile piantando i piedi ben saldi per terra indicando la porta spalancata in uscita dal Nazareno a tutti quelli che, pur restando nel partito, avevano continuato a supportare Renzi anche dopo la formazione di Italia Viva e che intendono ancora dialogare con costui che, temendo ormai di aver giocato e perso anche questa partita, potrebbe tentare una mossa estrema e disperata di ritornare alla base, cioè al PD, la faccia tosta e l’ego sproporzionato non gli mancano per farlo.  Questo anche perché, ancora una volta scaricando errori che sono suoi, dichiara: “Mi è mancata la sponda del PD” (Il Fatto Quotidiano oggi). Cioè a dire che contava sull’appoggio del PD per far fuori Conte, quel PD trattato come una “cosa sua” e quindi a sua disposizione.

Il diavolo però fa le pentole senza i coperchi, quei coperchi sui quali egli contava non ci sono e pare che stia perdendo anche pezzi delle sue già scarse schiere, a partire dai socialisti che gli hanno dato la possibilità di formare Italia Viva, cosa che non poteva fare senza di loro, come prevede la legge che ammette la formazione di gruppi politici solo prima delle elezioni, non a legislatura in corso.

Sarebbe veramente un grave errore dare ancora una volta la possibilità a Renzi di riciclarsi, meno che meno avere voce in capitolo. Quello che ha fatto è inqualificabile, in una situazione così tragica del Paese, un affronto a chi ha lottato per ridare al Paese credibilità, credibilità che si è materializzata nel Recovery Fund proposto e fatto accettare ai partner europei, anche i più riluttanti, cosa che è stato accolto dalla maggioranza degli italiani favorevolmente. Ed è forse questo il vero motivo di tanto astio nei confronti del Premier, non certo per motivi che elenca ipocritamente, l’aver trovato un “rivale” così duro da battere che sminuisce, con il suo gradimento ed i fatti, lo sproporzionato ego che vive in Renzi, un ego destinato però ad incassare l’ennesima sconfitta, così si auspica chi ha veramente a cuore le sorti del Paese che di tutto ha bisogno fuorché di una crisi che porterebbe alle elezioni in una situazione così tragica come quella che stiamo vivendo ed il pericolo di gettare il Paese nel buio più totale ed in mano ai sovranisti delle destre, e non sarebbe per lui la prima volta che lo fa.