ISTAT: PROSPETTIVE ECONOMICHE DOMINATE DALL’INCERTEZZA

DI VIRGINIA MURRU

 

Abbastanza cauti pur non creando allarmismi, gli analisti dell’Istat, che sottolineano, nella nota mensile, l’incertezza che pesa sull’economia italiana, elemento dominante del resto da un anno a questa parte, ossia da quando la tempesta Covid-19 si è abbattuta nel Paese. Scrivono i tecnici Istat al riguardo:

“Le prospettive economiche globali continuano a essere dominate dall’incertezza legata all’evoluzione difficilmente prevedibile della pandemia. Tuttavia, l’avvio delle campagne di vaccinazione e la persistenza di diversi segnali di recupero definiscono uno scenario moderatamente favorevole.”

Le previsioni nel breve periodo dunque sono ‘moderatamente favorevoli’, e si tratta al momento di una flebile luce di ottimismo proiettata negli scenari economici dall’avvio della campagna di vaccinazioni, a livello globale, non solo in Italia, che ha già somministrato un milione di dosi di vaccino.

Nonostante l’evoluzione della pandemia, e l’impatto delle misure di contenimento un po’ ovunque nel mondo, a volte con interventi severi, quali il lockdown, il commercio mondiale di merci in volume, ad ottobre 2020 (mese di riferimento) ha continuato a crescere, spiega l’Istituto Italiano di Statistica.

E’ stato infatti registrato un aumento pari allo 0,7% in termini congiunturali, comunque in flessione rispetto al mese precedente, che era di +2,7%. Settembre è stato una sorta di spartiacque tra il periodo di netta ripresa estiva e l’inizio della nuova ondata di contagi, la quale ha preso avvio proprio ad ottobre.

A fine autunno, a dicembre, un indice importante del tessuto produttivo, quale il PMI (Purchasing Managers Index), ovvero ‘Indice dei direttori degli acquisti nel settore manifatturiero’, è tornato sotto il livello di 50, dopo tre mesi consecutivi di espansione. Quindi nuovo crollo degli ordinativi all’export.

Sempre secondo le analisi Istat, nello scenario internazionale, solo la Cina, impropriamente definita economia emergente, dato che è la seconda potenza mondiale, ha registrato gli indicatori macroeconomici più alti, con evidenti segnali di rapido recupero, nonostante l’ovvio condizionamento determinato dalla pandemia sul piano globale.

Non si può affermare lo stesso dello stato economico negli Usa, fortemente colpiti dalla pandemia, la quale ha per ovvie ragioni inciso anche sull’efficienza del tessuto produttivo. La nuova Amministrazione democratica, con il neo eletto presidente Biden, entrerà in carica la prossima settimana, ma nel loro programma c’è un piano lungimirante, con un consistente sostegno all’economia della Nazione, duramente colpita dall’emergenza sanitaria. Sono oltre 23 milioni i contagi riscontrati nel Paese fino ad ora, con oltre 389 mila decessi.

In area euro, nel periodo estivo, con l’allentare delle misure di contenimento, si è riscontrata una buona ripresa dei ritmi produttivi, nel terzo trimestre il Pil è aumentato del 12,5%, in tendenza opposta rispetto al secondo, che registrava -11,7%. In sintonia con gli scenari globali, che in autunno sono stati condizionati dalle nuove misure per fronteggiare l’emergenza sanitaria dovuta alla recrudescenza nel fenomeno dei contagi. Si è riscontrata pertanto una nuova flessione dell’economia, soprattutto nel settore dei servizi.

Solo a novembre c’è stata una contrazione pari al 6,1% delle vendite al dettaglio, in termini congiunturali, in netto calo rispetto ad ottobre, dove si era registrato un +1,4%.

Sul piano nazionale, spiegano gli analisti Istat, tutte le principali economie dell’Eurozona hanno registrato un miglioramento, ad eccezione della Germania, dove l’indice si è mantenuto invariato.

Le previsioni Istat, elaborate in collaborazione con gli altri migliori Istituti di ricerca, quali IFO e Kof, indicano che, dopo la tregua estiva, nella quale, come si è visto, l’economia ha ripreso il passo con una rilevante riscossa, nel quarto trimestre la curva della crescita ha ripreso la sua decelerazione, determinando un calo del Pil, per il 2020, pari al 7,3%. Per il 2021, le aspettative sono rivolte al recupero, e infatti, nel primo trimestre è atteso un aumento dello 0,7%, con un’accelerazione prevista nel secondo e terzo trimestre.