SISSY, QUEL MESTIERE TREMENDO DI AGENTE

DI SEBASTIANO ARDITA

Sono passati due anni dalla morte di Sissy Trovato Mazza, una giovane e sorridente agente di polizia penitenziaria.
Sissy fu ritrovata in una pozza di sangue, colpita da un colpo di pistola alla testa, il 1 novembre 2016 nell’ascensore dell’ospedale di Venezia, mentre era in servizio. La giovane agente è morta, dopo un calvario e tre anni di agonia, nella casa dei genitori.
Oggi ancora si indaga per capire se – come sostiene la famiglia – si sia trattato di un omicidio, mentre nelle fasi iniziali si riteneva potesse trattarsi di un suicidio.
Fatto sta che la ragazza per il suo lavoro e la sua rettitudine era andata incontro a molte difficoltà. Aveva scoperto e segnalato un traffico di stupefacenti presso il carcere della Giudecca di Venezia.
Quali che saranno gli esiti degli accertamenti, il suo sacrificio da’ conto della difficoltà della vita degli agenti penitenziari e delle condizioni estreme in cui lavorano.
Dal 2011 ad oggi 62 agenti del corpo di Polizia Penitenziaria si sono tolti la vita e molti altri portano i segni di una professione difficile ed ai limiti della resistenza umana.
A tutti loro va un grazie sentito e un grande sostegno da tutti noi.