I FATTI E I PERCHE’

DI ALBERTO BENZONI


OSSERVATORIO SETTIMANALE

IL RADUNO DI TRUMP

E’ cambiata la natura del raduno fissato in contemporanea con il giuramento del nuovo presidente. Non più lancio formale della campagna elettorale del 2024, in nome e per conto del Gop. Ma raduno dei fedelissimi; diciamo di quell’80% di elettori repubblicani che credono fermamente che Donald sia stato la vittima di una cospirazione di proporzioni gigantesche. E del 50% dei congressisti che difende questa tesi.
L’ultimo urrà? L’inizio di una resa dei conti per la conquista del partito? O magari, chissà, l’avvio di una grande formazione populista, in concorrenza ostile con i due partiti del “sistema”. Chi scrive propende per quest’ultimo scenario. Voi che ne dite?
UN GIUDICE DI BERLINO O L’ULTIMO DEI MOHICANI?
Oggi, 4 marzo, una giudice di Londra era chiamato a decidere sulla richiesta di estradizione per Julian Assange. In linea generale e tenendo in conto delle forze in campo, l’esito appariva scontato. Pure, le cose sono andate in modo diverso. E non in nome di un giudizio di merito ma perché Assange non sarebbe sopravvissuto all’esperienza del carcere. Una rivendicazione dei diritti imprescrittibili dell’individuo, base della civiltà liberale. Il giudice di Berlino che ristabilisce la verità delle cose? O, il canto del cigno dell’ultimo dei Mohicani?
Dipende anche da noi.

RENZI, PERCHE’ L’HAI FATTO?
Perché mai hai aperto una crisi, con un ultimatum che rischia di portarci a nuove elezioni? Nessuno è in grado di capirlo. Anche perché le cose mutano continuamente e in una nebbia sempre più fitta.
Proviamo allora, come ci consigliano quelli dell’Eredità, a “giocare da casa”.
Perché vuoi nuove elezioni? Sarebbero un disastro. Per il paese; bloccato per settimane se non mesi. Per lo schieramento di governo che, con l’attuale legge elettorale, sarebbe condannato alla sconfitta. E, anche per te, che rimarresti sotto le macerie.
Perché vuoi un governo di unità nazionale sotto la guida di Draghi? Ma allora si aprirebbe un nuovo scenario con la dissoluzione dei due blocchi (impossibile); o, ipotesi riduttiva, un’intesa che lascerebbe fuori Fd’I, il M5S e Leu (molto improbabile).

Perché vuoi arrivare ad un patto di legislatura? Se l’avessi voluto non avresti lanciato sfide e ultimatum.
Perché vuoi fare saltare l’alleanza Pd/M5S? Ma la stai rafforzando.
Perché vuoi un rimpasto? Vale l’ipotesi precedente. Ma allora perché tutta questa ammuina?
Per acquisire maggiore visibilità? Ma di che tipo?
Perché sei fatto così? Questo è indubbio.

ANDARE DOVE CI PORTA IL CUORE? MA IL PORTAFOGLIO DOVE LO METTIAMO?
Di recente il Parlamento Europeo ha votato una risoluzione di condanna dell’Egitto per la sua violazione dei diritti umani; invitando i governi a operare perché vengano ripristinati o, in caso contrario, a usare il meccanismo delle sanzioni, a partire dall’embargo sulle vendite di armi.
A favore, uno schieramento che va dai liberali alla sinistra. Astenuti, ma per ragioni di metodo, i popolari e i macronisti. Contraria la destra populista/sovranista.
A determinare questo improvviso scatto d’indignazione, una fotografia. Ma non quelle che vengono dalla Bosnia (per inciso il governo italiano ha respinto circa 1300 profughi, destinati a essere rimandati in quell’inferno). Ma quelle che vedono Macron ricevere con tutti gli onori e i complimenti del caso al Sisi. A urtare, insomma, è la forma; non la sostanza.
Nel contempo, a chiarire il concetto, la Gran Bretagna si propone di acquistare i droni turchi (“sono i migliori e costano poco”) mentre la Merkel, d’intesa con Erdogan, propone di rilanciare su nuove basi rapporti tra Europa e Turchia; a partire dal versamento dei 6 miliardi dovuti per il suo contenimento del flusso di profughi.
Infine, l’Europa ha raggiunto in un arco di tempo di pochi mesi, due importantissimi accordi con la Cina: il primo sulla tutela dei prodotti tipici, il secondo sulla protezione degli investimenti. In ambedue le situazioni a fare le maggiori concessioni è stata Pechino.
“Entriamo, in uno spazio che state occupando tutto voi, usando il meccanismo delle sanzioni a vostro vantaggio”. Questa, con il dovuto garbo, la risposta europea alle rimostranze di Washington.
Quanto basta per accantonare il sanzioniamo a senso unico e per dare una chance ai sguaci del portafoglio? A certe condizioni, forse sì.

DESAPARECIDO; MA, COME E PERCHE’
A quanto ci risulta (in mancanza di nuove informazioni): Corbyn è stato sospeso dal gruppo parlamentare laburista per “antisemitismo”, senza che la cosa suscitasse particolari questioni.
Il perché della scelta è chiaro; Corbyn è da tempo nel mirino del governo israeliano perché filo palestinese ma soprattutto perché sostiene, o tollera, la presenza del movimento “boicottare, disinvestire, sanzionare” Israele per la sua politica nei territori occupati. Insomma non perché sia antisemita – e non lo è – ma perché ostile nei confronti della destra israeliana e dei suoi governi. Che poi l’attuale dirigenza laburista faccia eco a questo giudizio è solo un altro esempio di viltà ambientale.
Sorprende, invece, il silenzio di quanti, appena tre anni fa, lo portavano alle stelle.
Disinteresse nei confronti del suo programma, magari perché troppo estremista? In base ai sondaggi non si direbbe.
Effetto della campagna di demolizione personale lanciata nei suoi confronti? Il popolo di sinistra è perfettamente alla conoscenza dei fatti.
Effetto della crisi generale del laburismo inglese? Il partito è risalito nei sondaggi sino a raggiungere sul 40%.
Prevalenza, in un periodo di vacche magre dell’esigenza di “difendere le conquiste” più che di farne? Ipotesi ragionevole ma tutta da verificare.
Infine, necessità di “serrare i ranghi” di fronte a una destra reazionaria? E’ una scelta che è stata fatta di fatto o apertamente, negli Stati uniti, come in Spagna, Bolivia, Polonia e Ungheria (per tacere dell’Italia). Una scelta. Giusta o sbagliata che sia, sembra essere stata fatta anche in Inghilterra. O no?

UNA SPARIZIONE MISTERIOSA
I MEDIA ITALIANI
Un tempo era, “visto da destra visto da sinistra”. Notizie e commenti faziosi ma bilanciati.
Poi abbiamo avuto opinioni diverse su fatti dati per scontati (come al liceo, dove si davano giudizi sui poeti, senza leggerli). Un percorso che, all’indomani della caduta del muro di Berlino ha portato a manipolarli o a cancellarli, così da arrivare all’uniformità delle opinioni.
Ultima tappa, la loro pregiudiziale soppressione per l’impossibilità/incapacità di commentarli.
Questo per un’infinità di ragioni. A voi di discuterne.