“SEI BELLA COME UNA QUESTURA CHE BRUCIA“ TENDENZA CRIMINALE

DI VIRGINIA CIARAVOLO

C’è un limite ai nostri desideri, ed e’ quello di uniformarci alle norme. Ma cosa accade quando si viene meno ad un imperativo sociale ? La forza di un divieto esiste perché vi e’ un’autorità che ce lo chiede, il rispetto verso quella autorità farà si che quella norma diventi nostra e noi la seguiremo naturalmente senza avvertirla come un obbligo.Non è sempre cosi’… Prima ancora di essere una rapina, con annesse percosse, quello che accaduto a Napoli è assenza di valori, e per comprendere cosa sia successo dobbiamo, capire contesti e personaggi. I fatti : domenica 3 gennaio 2021, a Calata Capodichino, Napoli, ma potremmo trovarci in qualsiasi città italiana, un uomo di 50 anni, un padre di famiglia, in tempo di pandemia si ricicla, e dopo aver perso il lavoro come macellaio, decide di diventare rider, un inglesismo gentile per denominare un fattorino, colui che consegna a domicilio, un lavoro quasi sempre sottopagato che puoi fare se hai una bicicletta od uno scooter a disposizione. Gianni il cinquantenne a bordo dello scooter, viene accerchiato da 6 personaggi, che lo strattonano, cercando di farlo cadere dal mezzo, Gianni prova a difendersi, ma sono troppi. Cade dal motorino e, mentre alcuni di loro fanno il gesto di passargli sopra, due inforcano il suo scooter e sgommando vanno via. Immediate le indagine che stamani all’alba portano all’arresto di sei dei sospettati, due minori. Indignazione, il video, diventa virale, quelle scene smuovono le coscienze, si promuove una colletta per ricomprare lo scooter a Gianni, che in poche ore viene chiusa grazie alla generosità di tanta gente. Proprio stamattina, sul Corriere della Sera, uno straordinario articolo di Antonio Crispino, sull’uso dei social per reclutare, rinforzare e pubblicizzare camorra e mafia. Tornando all’incipit e all’autorità interiorizzata e di contro all’assenza totale di essa, basta farsi un semplice giro su Tik Tok e ci si rende conto che esiste un mondo parallelo, una Terra di mezzo dove fai e dici tutto quello che ti pare, ogni desiderio diventa possibilità in certi luoghi sparsi in ogni angolo del mondo. E se decidi di festeggiare il compleanno di tuo figlio, ucciso in una rapina, nessun problema. La tomba diventa una table habilleé con torta , candeline, spumante e calici per brindare e per non farci mancare nulla fuochi pirotecnici seguono lo spegnimento delle candeline da parte dei familiari, il tutto ovviamente ripreso e postato sui social. Cosi’ come sui social e’ d’uso riprendere l’uscita di un parente dal carcere, tra palloncini o ricchi cotillon, o il taglio del braccialetto elettronico che ti imponeva la permanenza ai domiciliari. E’ tutto un tripudio, di case arredate in serie, oro a gogo’, mobilio di dubbia fattura e di gusto grezzo, anche qui l’imperativo e’ ostentare e lanciare sfide : siamo qui , vi mostriamo chi siamo e non abbiamo paura di voi. Messaggi nemmeno tanto velati alle autorità che assistono impotenti, perché loro si sentono intoccabili nei loro totem di case di finto oro zecchino. Se si ha pazienza e stomaco forte, si troveranno orde di adolescenti che

ripetono a memoria frasi dette da Chanel in Gomorra, o dichiarazioni tronfie di donne con compagni, fidanzati o mariti nelle patrie galere che postano foto di videochiamate, lettere d’amore , frasi appassionate, dichiarazioni di attese eterne. Per queste feste natalizie si sono viste tavolate di 20, 30 persone in barba a tutte le regole, le tavole pacchiane come le loro case con al centro vasellame a forma di barca, contenente ostriche e frutti di mare, aragoste e champagne a fiumi. Ed in questi contesti che si consuma l’idea che della mia vita ne faccio quello che mi pare, ed in barba a qualsiasi autorità, seguo solo ed unicamente l’invito della mia non coscienza, perché se hai la sfortuna di nascere sotto una cattiva stella, ti devi presto scordare di essere umano. Hai bisogno di anestetizzare ogni tipo di emozione, devi allenarti per far diventare la tua anima un deserto del Sahara , devi spegnere ogni tipo di sensibilità e seguire l’unico imperativo che come un mantra, ti segue dalla nascita : Mors tua vita mea…

Virginia Ciaravolo psicoterapeuta-criminologa