AGITU, UNA DONNA SPECIALE CHE NON DOVEVA MORIRE

DI VIRGINIA CIARAVOLO

Si dice che le donne dell’ Etiopia siano tra le più belle del corno d’ Africa. Quante volte mi sono fermata ad Addis Abbeba, tante volte ammiravo quei corpi meravigliosi, gli occhi scuri e profondi , le labbra morbide. Dicono che le donne li sono altère e fiere, che il loro passo è un incedere principesco. Scrivo e penso ad Agitu, alla sua forza ed al suo coraggio. Alle sue passioni e ai suoi sogni realizzati e calpestati. Uccisa a martellate in un giorno gelido, non in terra africana ma nel civile Trentino. Non si muore subito, quando si viene colpiti con colpi alla nuca, è molto difficile con questa tecnica raggiungere la morte al primo colpo. Probabile se confermato dagli inquirenti che Agitu non fosse ancora morta, quando l’ assassino ha profanato il corpo inerme. Il cadavere oggetto di sessualita ‘ ripropone la violenza, ancor più estrema perché non ammette resistenza. Il denaro come motivazione? Possibilissimo, è la ragione più forte e più diffusa sia nel passato che nel tempo presente.
Un altro femminicidio, il denaro che nasconde la vilta ‘ di un uomo che non poteva tollerare che una donna, africana, avesse nella vita assurto a ruoli più importanti del suo essere miserabile.