IL DECALOGO DI FONTANA

DI MASSIMO RIBAUDO

Oggi sul Corriere della Sera appare la lettera di Attilio Fontana, Presidente della Regione Lombardia, che detta le sue dieci regole per promuovere la ripartenza in Italia e nella sua Regione.
Il tutto inizia chiaramente con un: “In Lombardia il sistema ha retto e siamo stati bravissimi”.

E poi in sintesi si prosegue con la richiesta di mettere le mani sui progetti del Recovery Fund, e poter dare lavori pubblici in deroga alle leggi, magari pagando la figlia di Fontana per le consulenze.

Nero, su bianco. Come Donald Trump, oltre Donald Trump.

Viviamo oltre il confine dei romanzi di Philip K. Dick e di Orwell sotto effetto di Lsd.

Qui in Italia scriviamo libri sull’amore degli italiani per Mussolini. Qui in Italia, dopo quasi 25.000 di morti di Covid in Lombardia (dato superiore all’intera Germania) esaltiamo il modello sanitario lombardo sul quotidiano nazionale di maggior diffusione.
E mentre ci sono processi a nostro carico per uso fraudolento di risorse pubbliche, annunciamo di voler fare appalti senza gare.

Qui non è mancanza di vergogna e di dignità. Attilio Fontana è infastidito come Eichmann che si provi a mettere in dubbio la correttezza delle sue azioni. Ne è orgoglioso. E ci spiega come fare, per il futuro.

Abbiamo un Eichmann che scrive al Jerusalem Post come ricostruire Israele dopo la guerra. Senza più quei fastidiosi ebrei, insomma.

E con una sola legge: “noi possiamo permetterci TUTTO”.