ACEA. A NOVEMBRE IN EUROPA CROLLO MERCATO AUTO, -13,5%

DI VIRGINIA MURRU

 

Secondo i dati diffusi da Acea (Associazione europea costruttori di auto), e il comunicato stampa di Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), il mercato dell’auto nel 2020 registra una notevole flessione. La causa ormai è evidente, ed è associata all’impatto esercitato dalla pandemia in corso, ovvero dal Covid-19.

Nel mese di novembre si riscontra un forte calo nelle vendite in Europa, compreso Regno Unito e paesi Efta: oltre un milione di immatricolazioni in meno rispetto allo stesso mese del 2019. In sintonia con la crisi diffusa di tutto il settore industriale, in forte decelerazione, e non solo in Europa, a partire dal secondo trimestre dell’anno in corso.

Secondo il comunicato Unrae è urgente accelerare il rinnovo del parco circolante, l’Italia in questo ambito rappresenta il punto critico per ‘anzianità’ (dei veicoli) tra i 4 grandi mercati. In 11 mesi le vendite di autovetture sono scese notevolmente, con una perdita di circa 3,8 milioni di vetture, ossia -26%, rispetto allo stesso periodo del 2019.

Nel mercato europeo, l’unico Paese che ha tenuto è la Germania, che ha registrato una lieve flessione, pari a -3%. Per gli altri Paesi dell’area Ue si è trattato di forti perdite, chiaramente legate all’impatto lockdown e alle misure intraprese dai governi per contenere la diffusione del Covid.

In Francia, Spagna e Regno Unito la flessione è stata forte, rispettivamente di -27%; -18% e -27,4%. In Italia il calo c’è stato, tuttavia, secondo i dati riportati da Acea, è stato più contenuto rispetto ad altri paesi: -8,3%, dovuto in gran parte alle immatricolazioni per acquisti con gli incentivi estivi.

Il Direttore Generale UNRAE, Andrea Cardinali, afferma al riguardo: “Il settore dell’auto sta attraversando una situazione di crisi drammatica, che può avere un effetto domino sull’occupazione, a rischio ci sono circa 30mila posti. Non meno preoccupante il mancato incasso per l’erario, dato che il settore vi contribuisce con 80 miliardi di euro l’anno.”

Cardinali sottolinea l’attenzione sulla discussione riguardante la prossima Legge di Bilancio, dalla quale il settore si aspetta l’approvazione di nuovi incentivi per la promozione del ricambio del parco circolante nel Paese. Se così non fosse, continueranno a circolare nelle strade autoveicoli insicuri, con motori obsoleti e fortemente inquinanti.

Se l’Italia ha contenuto il calo in ambito europeo, si deve sicuramente agli incentivi che il Governo ha inserito in alcuni decreti. L’esecutivo deve essere consapevole, secondo Unrae, che incentivare i consumi nel mercato dell’auto significa anche portare ossigeno all’Erario, grazie ai ritorni di Iva e altre imposte.

A queste considerazioni, si aggiunge quella della Commissione Europea, che sta attentamente monitorando il settore, e a questo riguardo riporta nel sito istituzionale:

“L’industria dell’automotive è cruciale per la prosperità dell’economia dell’Ue. Il settore automobilistico fornisce, in modo diretto e indiretto 13,8 milioni di posti di lavoro, che rappresentano il 6,1% del totale dell’occupazione. 2,6 milioni di lavoratori sono impiegati in modo diretto nella fabbricazione di autoveicoli, e rappresentano l’8,5% in termini di posti di lavoro nella produzione del settore in Ue.

(The automotive industry is crucial for Europe’s prosperity. The automotive sector provides direct and indirect jobs to 13.8 million Europeans, representing 6.1% of total EU employment. 2.6 million people work in direct manufacturing of motor vehicles, representing 8.5 % of EU employment in manufacturing.)