L’ARTE DEL SEQUESTRO

DI CLAUDIO KHALED SER

Haftar ci riprova.
Una motovedetta libica, al soldo del Caporale, ha sequestrato ieri una nave turca con 17 uomini d’equipaggio e l’ha costretta a dirigersi verso il porto di Ras Al-Hilal controllato dalle sue milizie.

“Navigava in acque non consentite” ha spiegato Ahmed al Mismari, portavoce di Haftar.
La nave é stata perquisita ed ovviamente i libici affermano di aver trovato ingenti quantità di droga.
Stesso rituale e stesse accuse mosse ai pescherecci italiani.

Erdogan, già isterico di suo senza bisogno di ulteriori motivi, ha minacciato Haftar di “gravi conseguenze” e per dar peso alle sue parole, ha inviato un paio di droni sul porto libico.
Pare che ci siano state delle esplosioni, ma la notizia non trova al momento conferme.

Sarà interessante vedere come si comporterà la Turchia.
Tutto lascia supporre che non seguirà la linea “diplomatica” tanto cara all’ Italia che da oltre 100 giorni consente all’arrogante soldatino di Tobruk di tenere in ostaggio 18 pescatori italiani chiedendo fantomatici riscatti e/o liberazione di criminali incarcerati in Italia.

Nel frattempo ieri, truppe mercenarie composte da Chadiani e Sudanesi sempre al soldo di Haftar, hanno attaccato, a sorpresa, la base di Ali Kanna a Ubari, vicino a Sabha.

Non si tratta di un vero e proprio attacco di guerra, ma solo di prendersi con la forza il pagamento dei salari che Haftar ha “dimenticato” di corrispondere.
Le bande armate sono state respinte dalle milizie di Serraj, ma ora stringono la zona in un assedio che di fatto impedisce a chiunque di allontanarsi dal territorio.

Le tribù dei Tuareg presenti in zona, cercano di mediare per evitare un nuovo scontro armato che potrebbe innescare la ripresa dei combattimenti tra opposte fazioni, congelati dal precario “cessate il fuoco” stabilito tra le parti.

Ma resta il problema : Dove trovare i soldi per pagare i mercenari ?

La Francia nicchia.
Ne ha già versati tanti senza vedere contropartite.
L’Egitto non ha nemmeno i soldi per sfamare le sue truppe.
I Paesi Arabi, solidali con Haftar hanno appeso sulla porta il cartello ” Don’t Disturb” e per il momento fanno i sordi.

In queste condizioni, quanto giova ad Haftar, litigare ancor più ferocemente con la Turchia ?
Poco, molto poco.
Anche perché i Turchi, non sono come gli Italiani.