CHI E’ IL VERO “SCHIAFFEGGIATORE” DELLA REGIONE LOMBARDIA!

 

DI VINCENZO G. PALIOTTI

E’ veramente paradossale, ma anche ridicolo, che il presidente della Regione Lombardia si dolga per uno schiaffo che il Premier Conte avrebbe dato alla regione dichiarandola “zona rossa”. Ma non era lui che giorni fa si dichiarava preoccupato? Non era lui che, ancora una volta, si lamentava di misure che non venivano prese? Non era lui che si lamentava perché preoccupato della curva in salita? E comunque poco o niente faceva se non gettare l’allarme, attendendo però che le decisioni venissero prese, ancora una volta, dal governo centrale per poi lamentarsene.

Questo dimostra ancora una volta il “taglio politico” che costui ha dato al problema, ovvero dice tutto ed il contrario di tutto in base a ciò che decide il governo centrale e, ancora una volta, se ne lava le mani mentre quelle mani avrebbe dovuto impegnarle per risolverli i problemi non per elencarli soltanto.

In quanto agli schiaffi dati alla regione, qui se c’è uno che di schiaffi ne ha elargito a piene mani, questi è proprio lui. Vogliamo parlare del Pio Albergo Trivulzio e delle RSA in generale? Si, perché non gli è bastato ciò che è accaduto nella prima ondata quando, non avendo più dove sistemare i contagiati, li faceva ricoverare nelle RSA. Arrivata la seconda ondata sta’ facendo la stessa identica cosa e come allora i risultati non potranno essere che gli stessi: contagiare i ricoverati, cagionevoli sia per l’età che per altre patologie, con il rischio di assestare loro il “colpo di grazia”, ma tanto sono anziani e quindi “non indispensabili allo sviluppo produttivo del Paese” (Giovanni Toti, presidente Regione Liguria). A Fontana ricordiamo poi la questione della prima chiusura della zona rossa, sempre parlando della prima ondata. Lui diceva che era di pertinenza del governo, smentito dal suo “alter ego” Gallera che affermava che si, Fontana aveva il potere di farlo. E ancora, vogliamo parlare della questione dei camici? Dei Tamponi? Oppure quella, recente ed ancora in atto, dei vaccini? E come dimenticare “l’ospedale dei miracoli in Fiera”, costruito per ospitare fino a 400 degenti ricoverandone poi la “bellezza” di 6 nel periodo Marzo, Maggio. Ospedale in procinto di essere riaperto, con le stesse modalità, senza cioè il personale sanitario sufficiente.

In confronto alla “sberla” di Conte questi sono dei veri e propri colpi da KO. Si spera, qui in Lombardia, che prima o poi qualcuno quegli schiaffi li rispedisca al mittente.