SPERANZA E LA DELAZIONE. CLAMOROSO AUTOGOL

DI EMILIANO RUBBI

“E come si fa a sapere chi sta facendo una festa?”
“Aumenteremo i controlli, ci saranno anche segnalazioni”.

L’incitamento alla delazione da parte di Speranza è stata una delle pagine più tristi della politica da quando è iniziata questa faccenda del Covid.

Perché va bene tutto, ma un ministro che invita i vicini di casa ad avvisare se quello del piano di sotto sta facendo una festa è una roba da Cile (o Venezuela, se sei Di Maio) di Pinochet.

Intendiamoci, il principio è sacrosanto: nel momento in cui i contagi risalgono, si sta cercando di evitare casi come quello di Ladispoli, dove una mamma ha infettato qualcosa come 60 persone per festeggiare il compleanno del figlio.

Ma uno Stato che confida nelle segnalazioni dei vicini, per evitare gli assembramenti nelle case, sta sbagliando del tutto prospettiva.
Voi siete quelli che dovrebbero occuparsi di proteggere la popolazione, non quelli che lavorano per mettere le persone l’una contro l’altra.
Per fare quello già basta e avanza Salvini.

Oltretutto, con uscite del genere, non si fa altro che fomentare e giustificare tutto il circo di nani e ballerine della destra “sovranista” che i giorni pari strizza l’occhio al fascismo e quelli dispari frigna di “dittatura sanitaria”.

È stata una cosa triste, triste e stupida davvero.
Mi auguro che Speranza corregga al più presto la pericolosa idiozia che ha detto.