LA CADUTA DELL’IMPERO E DEL SUO POPOLO

DI CLAUDIO KHALED SER

Era più o meno l’Anno 546 d.C.
Romolo Augustolo, Re di Roma, veniva “rimosso” dal suo incarico secondo la prassi vigente di allora.
Nessuno se ne accorse.
Non il Senato, non il Popolo.
Coloro che attuarono la destituzione, ne approfittarono per rafforzare i loro traffici illeciti e consolidare il potere “mafioso” che possedevano.
Solo nel 636 d.C. all’alba dell’invasione Longobarda, qualcuno sussurro’ “Oh cazzo ma non c’é più il Re”.
E ne presero atto.

La routine di ogni giorno, gli affanni per vivere degnamente, il problema di superare le quotidiane difficoltà, avevano messo in ombra il vuoto di Potere e di fatto consolidato un “sistema di vita” che appariva normale.
Di fatto, il Popolo si era lentamente abituato a quello che c’era, senza domandarsi perché c’era.

Oggi, Noi non abbiamo ucciso il Re ma di fatto é stata uccisa la Politica.
A meno che non riteniate che quella cosa fatta di insulti, invettive, slogan da quattro soldi, programmini indecenti e la mancanza totale di conoscenza degli equilibri sia “politica”.

Quello che appare evidente é la povertà intellettuale, la scomparsa degli ideali soppiantati dalle idee che frullano non solo nella testa di giullari prestati alla politica, ma anche dagli ometti che le diffondono.

Negli ultimi anni, dall’avvento di quello di Arcore in poi, abbiamo visto emergere figuri sempre più discutibili, abbiamo assistito ad un impoverimento della classe politica da far venire i brividi, con soubrette, ex-cantanti, attoruncoli e figli di grande fratello, calcare le scene che furono di De Gasperi, Berlinguer, Nenni e Pertini.
In pratica, il Re é morto e nessuno se n’é accorto.

Forse oggi, con l’avvento di salvini & meloni, ci stiamo rendendo conto a che punto siamo arrivati.
Forse oggi con un bibitaro al Ministero degli Esteri, ci stiamo rendendo conto dove siamo precipitati.
Forse oggi, con il Popolo chiamato ad un referendum creato senza quorum per svilire ulteriormente la Politica ed il suo ruolo, ci renderemo conto a cosa si é ridotta la Politica.

Ma il “forse” é d’obbligo perché il Popolo (si, sempre lui) viene magistralmente distratto e confuso.
Avete presente la “nouvelle cuisine” quella servita nei ristoranti stellati ?
Vi portano un piatto dove trionfano due carotine ed una foglia d’insalata, dove tre piselli sono adagiati sul cucchiaino di cremina bianca e li, in mezzo, confuso, quasi ridotto a niente, il filetto che avevate chiesto.
Sostanza 1, Apparenza 10.

Questo Popolo, fatto da tanti “Paolo Brosio” che vedono la Madonna anche dove non c’é, vede il Politico là dove c’é pressapochismo, vede la Politica dove c’é nullità, vede risultati anche se il piatto é miseramente vuoto.
Un Popolo cieco come quello di Roma ieri.

Il caso più eclatante é quello della Scuola che ha riaperto i battenti.
Per mesi si é parlato del contagio CoVid, delle mascherine, dei banchi con rotelle, dei bus per il trasporto alunni, del distanziamento in classe……. insomma di tutto il piatto carotine comprese.
Ma qualcuno che parli dei programmi scolastici, degli insegnanti costretti a lavorare in condizione precaria, dei deficit scolastici, lo avete visto o sentito ?
La Scuola non sono i banchi ma gli studenti ed i professori.
La Scuola sono i libri di testo, le finalità educative non il metro di distanza.
Certo, grazie alle Regole sanitarie avremo figli più o meno sani.
Ignoranti ma in ottima salute.

Qualcuno, per caso, ha visto Romolo Augustolo ?