“JONNY LO ZINGARO” PERDE IL PELO MA NON IL VIZIO DI EVADERE

DI UMBERTO SINISCALCHI

Chi ha meno di 40 anni non sa neppure chi sia. Per gli altri “Johnny lo zingaro” è sinonimo di criminale spietato, folle, narciso, pronto a tutto pur di restare libero.
È scappato un’altra volta. Johnny, al secolo Giuseppe Mastini, 60 anni, figlio di un giostraio di origine sinti, non si è presentato al carcere di Sassari dopo un permesso premio di 48 ore. Tre anni ha fatto lo stesso a Cuneo e lo hanno ripreso due mesi dopo.
Una carriera criminale cominciata da bambino, con piccoli furti e rapine, un presunto coinvolgimento nell’omicidio Pasolini e culminata a 16 anni, quando, insieme ad un complice, uccide e fa sparire il cadavere di un autista di bus, al quale voleva rubare un orologio e diecimila lire.
Prende una condanna a 12 anni ma nel febbraio 1987 ottiene un permesso per e non torna in carcere. Per un mese ha seminato il panico a Roma e dintorni.
Rapine, macchine, donne, Johnny ha sempre avuto un fascino perverso. Durante la latitanza una ragazza di 20 anni, Zaira, accetta di seguirlo e di rischiare la pelle per lui.
Johnny non si ferma. Uccide un agente di polizia, ferisce un carabiniere e sequestra una donna, Silvia Leonardi, subito rilasciata, ma sulla quale le dicerie si sono sprecate.
Fino alla folle notte del 23 marzo 1987. Sulla via Nomentana, la macchina su cui viaggia insieme a Zaira si schianta contro il guard rail. Lo prendono e l’ergastolo è inevitabile.
In carcere, il biondino segue la strada di “galantuomini” come Vallanzasca. Riceve lettere su lettere, due anni dopo si rivede in un’intervista televisiva ma alla fine ci si scorda di lui.
E Giuseppe sembra mettere la testa a posto. Invece aspetta solo il momento giusto per evadere.
Come oggi, a Sassari. Pare che Johnny, negli ultimi tempi, frequentasse una donna, volatilizzata anche lei.
A 60 anni, imbolsito e ben diverso dal “ragazzo di vita” di un tempo, Johnny continua con il fascino dell’ “uomo pericoloso”. E scappa.
La caccia all’uomo è già scattata. Se non è cambiato, Mastini è disposto a tutto.