UNA VOLTA AVREMMO AVUTO IL POSTER DI EBRU. ORA È INDIFFERENZA

DI FLAVIA PERINA

Se avessimo vent’anni, il poster di Ebru Timtik, morta di fame nelle carceri turche per la causa della libertà, starebbe nelle nostre camerette come ci stava quello di Bobby Sands. Se avessimo vent’anni ci sarebbero murales con la sua faccia nelle nostre città, e si scriverebbero ballate planetarie per lei. Ma ne abbiamo sessanta, Erdogan è il nostro scudo nella guerra ai migranti ed Ebru è solo un danno collaterale da dimenticare in fretta: sdraiati nelle nostre stanze da vecchi, vecchi di sinistra o di destra, così simili nella senile indifferenza all’oltreconfine, preferiamo guardare altre cose.