18 AGOSTO 1964. IL SUD AFRICA ESCLUSO DAI GIOCHI OLIMPICI

DI CRISTINA PEROZZI

18 agosto 1964: il SudAfrica venne escluso dai Giochi Olimpici di Tokyo per il suo rifiuto a condannare l’apartheid.
Il comitato olimpico annunciò la decisione da Losanna dopo la scadenza dell’ultimatum concesso al Paese affinché dichiarasse ufficialmente il suo rifiuto ad ogni tipo di discriminazione razziale.
Seguì il boicottaggio di 33 nazioni africane alle Olimpiadi del 1976, in segno di protesta contro la nazionale di rugby neozelandese che aveva accettato di giocare alcune partite contro la squadra sudafricana.

Anche gli Stati inizialmente ostili a tali misure, come il Regno Unito e gli Stati Uniti che preferivano una politica conciliante cosiddetta “constructive engagement”, a metà degli anni ottanta si allinearono a questa scelta.

L’apartheid ufficialmente veniva introdotto nel 1948, dopo la vittoria alle elezioni del Partito Nazionale.

I principali ideologi furono i primi ministri Daniel François Malan – in carica dal 1948 al 1954, Johannes Gerhardus Strijdom – dal 1954 al 1958, e Hendrik Frensch Verwoerd – vero e proprio “architetto dell’apartheid”, in carica dal 1958 fino al suo accoltellamento nel 1966, ad opera di Dimitri Tsafendas, un operaio che lavorava agli uffici del Parlamento.

Verwoerd definiva l’apartheid come “una politica di buon vicinato” e dal 1956 fu esteso a tutti i cittadini di colore, compresi gli asiatici.

Negli anni ’60, 3,5 milioni di neri di etnia bantu furono sfrattati con la forza dalle loro case e deportati nei “Bantustan”.

Privati di ogni diritto politico e civile, potevano frequentare solo l’istituzione di scuole agricole e commerciali speciali.

I negozi dovevano servire tutti i clienti bianchi prima dei neri che dovevano munirsi di speciali passaporti interni per muoversi nelle zone bianche, pena l’arresto.

All’inizio sia neri che bianchi organizzarono proteste contro l’apartheid, sempre violentemente soffocate dalle forze di sicurezza governative.

Negli anni ’60 l’Umkhonto we Sizwe, organizzazione facente capo all’AfricanNationalCongress, iniziò a usare la ribellione armata, limitandosi però sempre ad azioni di sabotaggio contro obiettivi strategici come centrali elettriche e infrastrutture.

Nel 1975, il governo decise di imporre la redazione di ogni norma giuridica in afrikaans, la lingua dei Boeri per lo più olandesi che avevano colonizzato il Sud Africa, e la regola fu estesa a tutte le scuole, imponendo che le lezioni fossero tenute metà in inglese e metà in afrikaans.

La comunità internazionale varò una serie di sanzioni al regime segregazionista sudafricano.

L’apartheid fu dichiarato crimine internazionale da una convenzione ONU del 1973 entrata in vigore nel 1976 (International Convention on the Suppression and Punishment of the Crime of Apartheid), e poi fu inserito nella lista dei crimini contro l’umanità oggi perseguito anche dalla CortePenaleInternazionale.

Il Sud Africa però non sarà mai più ammesso alle Olimpiadi fino al 1992, quando verrà accettato ai giochi di Barcellona dopo l’abolizione del regime dell’apartheid.
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